Lorenzo Imperiali, cardinale legato di Ferrara dal 1657 al 1660.
Nato a Genova da famiglia senatoria, fornito di egregi talenti, verso il 1635 si portò a Roma e vi intraprese la carriera nella burocrazia pontificia.
Referendario della Signatura dal 1638, Urbano VIII lo destinò vicelegato di Bologna, poi al governo della città di Fano e di Ascoli, e surrogato per alcuni mesi del 1643 vicelegato di Ferrara; in seguito commissario generale delle Armi. Tutti questi incarichi di carattere amministrativo lo resero uno dei migliori conoscitori del funzionamento di governo.
A inizio 1653 fu fatto governatore di Roma e, svolto positivamente per poco più di un anno questo incarico, il 2 marzo 1654 venne creato cardinale, dichiarato protettore degli agostiniani e dei monaci di Monte Vergine; nel 1657, il 23 aprile, fu deputato legato di Ferrara.
Fece il suo ingresso a Ferrara il 19 giugno. Durante il carico legatizio, per ordine papale venne abolita la vecchia moneta ferrarese, cioè la lira "de marchesini" di epoca estense, incominciandosi così a contrattare e conteggiare in moneta romana.
La sua legazione non fu caratterizzata da eventi particolarmente significativi: articolò la sua azione attenendosi ai nuovi indirizzi di governo seguiti da Alessandro VII, che cercava di realizzare un prudente riformismo, alleggerendo i carichi fiscali ereditati dai predecessori e riorganizzando le strutture amministrative dello Stato. Cercò dunque di migliorare la situazione delle finanze ferraresi e di riorganizzare il bilancio della città.
Oltre ad una serie di disposizioni relative ai lavori di regimazione idraulica, pose mano a norme sulla tenuta della documentazione amministrativa e sulla costituzione di archivi pubblici comunali.
In chiusura di legazione partì da Ferrara il 27 maggio 1660.
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