Storia
Le origini della Biblioteca risalgono al lontano 1584 a Santa Giustina, in città, con la costituzione del primo Seminario per opera del vescovo Paolo Leoni (1578-1590), secondo gli orientamenti del Concilio di Trento.
Si possono rilevare dai primi libri di amministrazione, custoditi presso l'archivio storico del Seminario, spese specifiche per acquisto di volumi; spese che furono poi avallate anche da Giovanni Fontana (1590-1611), successore del Leoni. Essa tuttavia non è nata come una biblioteca monumentale per il gusto di qualche mecenate, ma per l’uso dei seminaristi che, per ragioni economiche, avevano in comune anche i testi didattici: quasi l'anticipo delle attuali biblioteche scolastiche. Infatti, fino all'epoca del card. Tommaso Ruffo (1717-1738) non fu una grande biblioteca; gli inventari elencano circa duemila volumi.
Trasferito il Seminario da S. Giustina nella più centrale sede di via Cairoli (1721), adiacente all'arcivescovado, cominciò il vero accrescimento mediante donazioni, eredità ed acquisti, che ha le punte più consistenti durante il secolo scorso, con le accessioni del fondo Marescotti e dell'intera biblioteca del card. Cadolini; i libri raggiungevano così il numero di venticinquemila.
Con il successivo passaggio del Seminario da via Cairoli 32 all’attuale sede di via G. Fabbri 410 (inaugurato e benedetto nel 1957 dal visitatore dei seminari mons. Ilario Alcini), tale accrescimento è continuato fino ai giorni nostri, sia per lasciti di sacerdoti, sia per donazioni di cattolici ferraresi, che furono appassionati sostenitori della biblioteca.
L'arcivescovo mons. Natale Mosconi, il 29 maggio 1976, benedisse l'attuale edificio nella nuova ala nata dal prolungamento del Seminario e dedicata nel piano centrale esclusivamente ad uso biblioteca. L'arcivescovo Mosconi e mons. Elios Giuseppe Mori hanno contribuito, con i loro volumi, in maniera determinante all'aggiornamento conciliare e post-conciliare; il passaggio dei loro libri al Seminario ha portato un notevole prestigio alla biblioteca, insieme con altri importanti lasciti.
Si vogliono qui doverosamente ricordare quelli di mons. Camillo Bedeschi per la parte storica ed ecclesiale, di mons. Umberto Guidoboni e mons. Tiberio Bergamini per quella spirituale, di don Jafet Mantovani per quella linguistica, di mons. Carlo Alberto Busi per teologia dogmatica. Altre biblioteche personali sono confluite in questa: quella di don Evelino Ardizzoni, di don Gino Fiorini ed altri. I fondi librari più consistenti recentemente pervenuti tramite donazioni sono del prof. Loris Chiorino, dal compianto e venerato arcivescovo mons. Luigi Maverna, da mons. Giovanni Marinelli - già insegnante e preside dell'istituto teologico del nostro Seminario -, da mons. Aldo Marcotto, dogmatico, da mons. Giuseppe Cenacchi - insigne filosofo -, dall'amatissimo rettore prima e vicario generale poi mons. Giulio Zerbini, del prof. Luigi Giari, docente di economia. La Biblioteca è stata dotata di 570 volumi donati personalmente da mons. Carlo Caffarra, nostro arcivescovo ora trasferito a Bologna.
Attualmente la biblioteca - grazie all'interessamento dell’economo del Seminario mons. Danillo Bisarello, che nel 1992 ne ha avviato il riordino - è perfettamente fruibile ai seminaristi e al pubblico.
I contributi annualmente elargiti dalla Conferenza Episcopale Italiana tramite l'8 x 1000, insieme con quelli derivanti da una convenzione con la Provincia di Ferrara, favoriscono la prosecuzione del lavoro e sono un incentivo perchè il Seminario Arcivescovile continui nell'investimento culturale della Città e del suo territorio, per i preti e per le persone.
La catalogazione informatica della biblioteca è stata avviata nel 1992.
Attualmente la struttura conta circa 74.700 schede bibliografiche per il fondo moderno comprensivo dello spoglio di alcune testate di riviste, 21.800 per il fondo antico (di cui oltre 1.000 tra cinquecentine e incunaboli), 15.600 per il fondo di locale per un totale di 112.000 schede, tutte consultabili anche tramite internet sull'OPAC ABEI. Da un conto approssimativo eseguito nelle sale di deposito, da cui si prelevano i volumi per essere catalogati, si stima di poter arrivare a circa 150.000 schede bibliografiche escludendo la schedatura delle riviste, di eventuali nuove donazioni e soprattutto i nuovi acquisti per l'aggiornamento, svolto anche in base ai programmi di studio dello Facoltà Teologica Regionale Emilia Romagna (FTER) e delle più prestigiose università teologiche. La consistenza libraria della struttura la pone nella Città seconda solo alla Biblioteca Comunale Ariostea.
Vengono inoltre messe a disposizione degli utenti numerose testate di giornali, riviste e periodici di carattere teologico, spirituale, sociale, morale e storico.
Con atto del 2 dicembre 1996, Prot. 28/96, l'arcivescovo Carlo Caffarra ha conferito alla Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Ferrara la qualifica di Biblioteca Diocesana e quindi punto di riferimento primario anche per gli studenti dell'Istituto di Scienze Religiose.
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