Genitori
|
P e r l e La “Via Crucis” al Passo della Mendola Il turista che desidera arrivare al Passo della Mendola (TN) di sicuro pone il suo sguardo su di una Chiesetta di stile Altoatesino, vero capolavoro di spiritualità. Accanto è stato eretto un cartello in legno con la scritta: “Seminario di Ferrara”. Se il turista è un ferrarese, un amico o un curioso amante del bello, certamente si ferma davanti a tanta delicata bellezza, fa una devota visita alla Chiesetta, due parole con qualche seminarista e riprende il cammino verso il Passo, non molto distante. Ebbene, è proprio qui che è sorta da circa un anno, una stupenda “Via Crucis”, che la pietà cristiana ha voluto erigere a memoria dei Figli dei “Genitori in Cammino” e di quanti hanno conosciuto e amato questo luogo benedetto da Dio, dimora estiva dei Seminaristi e di tanti giovani in cerca di refrigerio e di vera serenità. È formata da quindici Casette (Stazioni) in cemento vibrato, ancorate al terreno roccioso, attorniate da muretti stuccati a vista, dipinte con colori richiamanti e intonati a quelli del luogo. Al centro della Casetta spicca la meravigliosa Rappresentazione di momenti della Passione e Morte di Cristo, opera di due valenti artisti di Brisighella: Bartoli e Cornacchia. Al culmine della struttura, quasi a difenderla dalle intemperie, fa bella mostra di sé un tettuccio delicato e interessante. Tante persone e provvidenze hanno concorso a creare un’opera che sembra sorta proprio per essere collocata nel parco del Seminario, sotto antichi abeti ricchi di anni e di storia. Una serie di Cappelle, messe in fila quasi monache oranti e capaci di dire, con discrezione e umiltà, all’uomo di oggi che c’è ancora spazio per il sacro, per il rispetto, anche se ricco della gioia di ragazzi che giocano. La Via Crucis della Mendola è un monumento alla costanza e alla carità. Innanzitutto la carità del Seminario, che ha accolto e portato avanti lavori onerosi. L’impresa edile, tenace e valida, che ha compreso che stava per nascere non qualcosa di bello fine a se stesso, ma un ricordo di giovani deceduti nel fiore degli anni, viventi in Dio e nel cuore straziato dei loro familiari. Da qui la corsa, la gara alla generosità, al lavoro, al sacrificio, all’arte povera ma sempre fatta col cuore: ed ecco il risultato.
Quello che era un insieme di pietre, di colori, di sassi, di zolle, cementato dalla fede e dall’amore, benedetto dall’Arcivescovo Mons. Paolo Rabitti il 21 luglio 2011, alla presenza di molti sacerdoti ferraresi e dell’intero Seminario, è diventato un luogo di preghiera, di silenzio, di rispetto, un luogo davanti al quale vogliamo credere che la vita non vale per il numero degli anni, ma dal bene sparso. A tutti i “Genitori in Cammino” questa Opera Sacra, con amore e viva speranza. Don Mario Dalla Costa
|
Genitori in cammino - ultimo aggiornamento: martedì 21 luglio 2015 |