Genitori
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Testimonianza di Luisa
Era il 30 giugno 2002 quando la mia vita e quella di mio marito sono state sconvolte dalla morte di Tonino, nostro unico figlio, avvenuta in un terribile incidente stradale. Eravamo una famiglia come tante altre, unita e serena, nutrita da una fede genuina nel Signore. Tutto in quel periodo sembrava andar bene: in famiglia e nel lavoro, Tonino aveva scelto di proseguire l’attività nello studio del papà. Che cosa volevamo di più? Poi l’incidente che distrusse le nostre certezze, i progetti per il futuro, portandoci a dubitare sull’amore di Dio e colpevolizzandolo allo stesso tempo di quanto era accaduto. Dov’era l’amore di Gesù? Se Dio è amore perché quella sofferenza? Mi facevo mille domande alle quali non trovavo risposte. Nessuno era capace in quel momento di colmare quel vuoto. La morte di Tonino aveva annientato i nostri progetti di coppia, distruggendo così la nostra famiglia. Senza di lui percepivo di non avere più un futuro, sentivo che non avrei più potuto vivere. Una lettera, inviataci da un sacerdote, amico di Claudio, accese una luce di speranza in mezzo al buio in cui eravamo piombati. Quel sacerdote ci consigliava di condividere la nostra sofferenza con altri genitori, avvicinandoci al gruppo dei “Genitori in Cammino”. Dopo una prima telefonata al referente del gruppo, intrapresi con Claudio un nuovo percorso. Fin dal primo incontro, Claudio ed io, ci siamo sentiti fraternamente accolti ed uniti da esperienze molto simili a quelle di altri genitori. Frequentando il gruppo e partecipando agli incontri in Seminario il nostro dolore progressivamente si trasformava in “serena” accettazione. Un’accettazione che ci ha permesso di riscoprire la nostra vita di coppia alla luce della fede e del mistero della Resurrezione. Claudio ed io abbiamo percorso un cammino molto difficile, incoraggiati dalla certezza che proveniva dalla meta: l’incontro con i nostri figli nella luce di Cristo. Claudio ha avuto molta pazienza con me. La sua forza e il suo volermi bene mi hanno accompagnato a comprendere la bellezza e il valore di ogni vita. Non dovevo lasciarmi prendere dalla disperazione, in quanto il Signore mi aveva fatto un dono immenso: quello della maternità. Questa non veniva meno, in quanto Tonino continuava a vivere dentro di noi. Ma nell’aprile del 2009, dopo solo sette anni, sono stata nuovamente colpita da una dura prova: mio marito Claudio se n’è andato dopo una brevissima malattia. La forza, il sostegno e la sua vicinanza sono venuti a mancare. Durante la sua malattia, tornando a casa dall’ospedale, più volte mi chiedevo che cosa avrei fatto senza la sua presenza al mio fianco in quella grande casa che Claudio stesso con Tonino aveva voluto. La realtà era troppo dura, mi schiacciava, il peso era diventato insopportabile e la mia fede iniziava a vacillare. Smarrita continuavo a chiedere al Signore: “Che cosa vuoi da me? Qual è il Tuo disegno sulla mia vita? Faccio fatica a comprenderlo!”. Queste domande e la ricerca di una risposta rafforzarono il mio rapporto con Lui. Un rapporto fatto di preghiera, di approfondimento, di un ascolto più attento e capace di cogliere i segni della Sua presenza. Una presenza che diventava tangibile nelle persone che il Signore mi poneva accanto e continuava con l’amicizia di un giovane sacerdote conosciuto in Seminario. Fu in questo rapporto di fiducia con il Signore che ebbi un’intuizione spirituale: la chiamata di Dio ad essere moglie e madre ora mi chiedeva una maggior disponibilità ad amarlo ed rincontrarlo nei fratelli che condividono il cammino della mia vita. “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date!” (Mt 10,8). Sono iniziate così alcune esperienze di servizio nel volontariato che hanno spalancato il mio orizzonte. Anche il mio impegno con il gruppo dei “Genitori in cammino” si è fatto più costante. Con loro, sostenuta dall’affetto e dall’amicizia di alcuni sacerdoti, pronuncio ogni giorno quel sì che mi porterà all’incontro con Cristo Gesù: incontro dove ogni mia domanda troverà finalmente risposta. Claudio e Tonino mi sostengono nel percorrere l’unica strada che ora conosco: quella dell’Amore. Porto con me la certezza che il Signore è sempre presente nella mia vita e non mi abbandonerà mai. Egli continua ad avere un progetto di bene per me. Questa è una Grazia! La Grazia di poter aprire il mi cuore a Lui e ai fratelli ogni giorno. La fede nel Risorto mio dona conforto, la speranza e la carità danno senso al tempo che mi divide dall’incontro con Lui e con i miei cari. Luisa |
Genitori in cammino - ultimo aggiornamento: martedì 21 luglio 2015 |