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Testimonianza di Mirella

  

     ...Ciao mamma io vado in parrocchia a vedere la partita di calcio gioca l’Italia contro l’Ucraina.

 A domani.

 

      Sono le 21, abbiamo cenato, serenamente parlando dei suoi progetti imminenti e futuri, noi tre della famiglia, Angelo, Davide ed io, dopo che le sorelle Francesca, Caterina e Milena si sono sposate e Federica si è consacrata nel Movimento dei Focolari e vive ad Atene.

Sono davanti alla televisione, stanca per una giornata di lavoro e di organizzazione per l’imminente desiderata e gradita vacanza di una settimana al mare con due nipotine.

E’ l’indomani cerco di sbrigare in fretta le cose che mi rimangono da fare, preparo il pranzo con cibi che piacciono molto a Davide perché questo è l’ultimo che faremo prima della nostra partenza.

 

     Davide dorme; nella tarda mattinata apro la porta della sua camera per fargli giungere i rumori della casa e per fargli capire che si sta facendo tardi. Lo vedo nella sua posizione abituale del sonno, è caldo, è il 1 luglio 2006, ha allontanato il lenzuolo ed è scoperto e nel mio intimo mi compiaccio per il suo corpo muscoloso conquistato con lo sport e tante altre attività.

E’ nel fiore della sua vita: ha 24 anni e mezzo.

Davide, invece, dorme nel sonno eterno, un’aritmia cardiaca negativa e sconosciuta avvenuta durante il sonno ce lo ha portato via per sempre.

In un primo momento incredula della situazione reagisco con molto dinamismo: chiamo Angelo, telefono all’ambulanza, cerco di soccorrerlo come mi avevano insegnato ad un corso di Pronto Soccorso appena frequentato… poi… l’immenso dolore nella consapevolezza dell’accaduto e man mano che passano i giorni la disperazione cresce sempre più.

     Alcuni membri del Movimento dei Focolari sparsi nel mondo fanno celebrare Sante Messe per Davide e per noi, questo è di aiuto ma non basta abbiamo bisogno di sentirci sorretti, aiutati, alleviati. Dopo i primi momenti gli amici ed i conoscenti sfuggono, non sanno che dire di fronte ad un avvenimento così drammatico. Capiamo che dobbiamo abbracciare la Croce, che non possiamo sfuggire da Lei e cerchiamo rifugio nella  Parola di Dio per approfondirla, per aggrapparci alla Fede e trovare la strada per continuare questo cammino terreno.

     Nella disperazione dell’accaduto ci siamo uniti ad un gruppo di genitori nel lutto di un'altra città, ed abbiamo trovato il conforto che cercavamo per la condivisione e nell’impegno di approfondire la Sacra Scrittura guidati da un bravo sacerdote.

      Lo scorso anno nell’avvicinarsi del doloroso anniversario della morte, navigando in internet nella ricerca di una preghiera, una riflessione o un sostegno morale, mi sono imbattuta nel sito del gruppo “Genitori in Cammino” di Ferrara che informava della celebrazione della Via Crucis al Seminario estivo del Passo della Mendola ed abbiamo chiesto la possibilità di parteciparvi.

      L’incontro con Mons. Mario dalla Costa, i seminaristi, ed altri genitori è stato bello e commovente e ci ha riempito di gioia nella consolazione di sentirci in una grande famiglia dove si respira il sentimento della Speranza, filo conduttore delle nostre vite che ci porta alla certezza di avere sempre accanto, in altro modo, tutti i nostri cari che ci hanno lasciato, ma soprattutto la consapevolezza di rincontrarci nella Vita Eterna.

      Davide a cinque anni aveva subito il suo primo grande dolore con la perdita del papà, ma insieme avevamo cercato di superare questo difficilissimo momento, poi verso i nove anni aveva trovato in Angelo un secondo papà e due nuove sorelle.

 

      Conduceva una vita molto intensa divisa tra gli studi universitari a Reggio Emilia nella facoltà specialistica di Marketing ed Organizzazione d’Impresa, nella registrazione del suo primo CD di cui ne era cantautore e nell’impegno in parrocchia come educatore di un gruppo di ragazzini del dopo Cresima, ma faceva parte anche del gruppo giovani per approfondire la formazione personale attraverso la fede. In un ritiro spirituale, dove si medita su Gesù che adempie le Scritture morendo in croce fuori le mura di Gerusalemme, riflette:

 “ Mi sono scoperto abitante inconsapevole di Gerusalemme. Sono abituato a vivere in luoghi a volte molto lontani dalla parrocchia e l’idea di dover traslocare un po’ mi fa paura, soprattutto perché significherebbe perdere parte di me, quella parte abituata a frequentare anche persone ed ambienti in cui ascoltare il Signore è difficile se non impossibile. Però, ho pensato in questi giorni, che è proprio quello che mi è chiesto. Ci ha detto infatti: <Chi ama me, prenda la sua croce, rinneghi sé stesso e mi segua…>

 Forse bisogna imparare a non cedere alla tentazione di fermarsi, ma capire che, se ci interessa ascoltare il Signore, Gerusalemme non è il luogo dove stare. Il miglior modo di annunciare il Vangelo, non è saperlo citare a memoria ma viverlo. Sporcarmi le mani, per intenderci, ed il trasloco da Gerusalemme è una buona occasione per farlo.”

     Aveva scritto diverse poesie e testi di canzoni che sono stati musicati e cantati nei concorsi musicali ai quali ha partecipato con il suo gruppo “Malachite”. Uno stralcio di una di queste, che fa pensare e riflettere, s’intitola:

  “La preziosa coltura”

“…Cammino solo e vado lontano

il dubbio in testa i miei anni in mano

la strada dove porta lo scoprirò…

 

…Così non mi fermerò mai

 così non mi arrenderò mai

 e alba per sempre sarai.

 

Il tuono non fa più paura,

la morte è una terra sicura,

la gioia preziosa coltura.

 Davide

 

Testimonianza di Angelo

 

     Sono Angelo, il secondo papà di Davide, e vorrei sottolineare che il dolore per la perdita di un figlio è straziante e devastante e mille perché si affacciano alla mente senza trovare risposte.

 

      Avevo già subito il lutto di mia moglie, mancata molto giovane per una grave leucemia.

Dopo quattro anni, con l’aiuto del Signore, ho incontrato Mirella ed i suoi tre figli ed insieme, nel matrimonio, ci siamo buttati nell’avventura di formare una nuova grande famiglia e, non senza difficoltà, ci siamo riusciti.

     Questo immenso lutto, sommato ai precedenti di tutti i nostri cari, non ci ha separato, anzi ci ha fatto capire che non si può fuggire dal dolore ma è necessario percorrere la strada della consolazione cristiana attraverso l’approfondimento della Parola di Dio.

     Posso affermare che il dolore iniziale sta piano, piano trasformandosi lasciando il posto, nel mio cuore, all’accoglienza e all’aiuto di chi è nella difficoltà e necessità.

                                                                                                   Angelo


Genitori in cammino - ultimo aggiornamento:  martedì 21 luglio 2015