Genitori
|
Esperienza di Mons. Danillo Bisarello (Economo del Seminario Arcivescovile di
Ferrara-Comacchio) La forza e la potenza dello Spirito Santo effuso dal giorno della Pentecoste nella storia e nel tempo fino al glorioso ritorno del Signore sono date per la glorificazione di Cristo. La Sua azione santificante ci induce a volgere ogni giorno lo sguardo a Gesù crocifisso e risorto. Dio Padre manda lo Spirito perché vuole la glorificazione del Figlio attraverso la nostra vita. In un modo misterioso alcuni fra noi sono chiamati a glorificare il Figlio attraversando il mare profondo della sofferenza morale, fisica, spirituale. I “Genitori in Cammino” della nostra Chiesa di Ferrara-Comacchio, e di tutto il mondo, sono convocati ad inserirsi nel mistero del dolore, comune all’umanità, trovando – e questo ci pare assurdo – proprio nella morte dei loro figli la forza spirituale necessaria ad affrontare una così grande, angosciosa prova. La tragedia, soprattutto se inaspettata, può portare chi subisce la morte di un proprio caro ad un naturale ottenebramento della ragione, alla confusione nei sentimenti, ad una fragilità psicologica o al desiderio di associarsi alla stessa morte. Questi nodi rendono nullità la persona e quasi trasformano la vita in un asservimento al dolore stesso, consentendo alla tragedia di dominarla. Altre volte la reazione umana al dolore più forte è quella, per alcuni, di lasciarsi tentare dalla deriva esistenziale, nella ricerca dell’evasione o di un coinvolgimento in eventi medianici. La vita non è né commedia né tragedia: essa è piuttosto un dramma, anche in senso cristiano, in quanto la vicenda umana si fonda su elementi di continuo conflitto spirituale o sociale. Nel dramma la fede illumina la più acerba dittatura della sofferenza, aiutando la ragione e il cuore a riportare gli stati d’animo e le reazioni al loro naturale equilibrio e a ricordarsi del Profeta Isaia: “Davvero tu sei un Dio misterioso, Dio d’Israele, Salvatore”. Il quotidiano ricordo del Cristo kenotico, operato in noi dallo Spirito Santo, fa sì che la sofferenza, offerta insieme con le tante sofferenze corporali che portano gli uomini, diventi corredentrice nell’opera del Salvatore. Attraverso la kenosi – cioè lo “svuotamento” dalle prerogative divine – Gesù diventò l’unico Signore. Come mediante il battesimo diventiamo pienamente figli di Dio e fratelli di Gesù Cristo, così nel corso della nostra vita l’azione purificatrice del dolore conferisce l’onore altissimo di partecipare alla Signoria del Suo Regno. La Comunione dei santi, relazione fra i viventi sulla terra e i viventi in Cristo che professiamo nella fede, rinnova ogni giorno l’attualità del Vangelo incarnato nella sofferenza redenta. Vangelo di speranza e di consolazione. Non sempre e non tutti i genitori che perdono un figlio hanno la capacità di ritrovarsi spiritualmente uniti a lui: un percorso tortuoso e difficile per il quale ognuno dei “Genitori in Cammino”, mediante la funzione sacerdotale comune al battesimo, deve operare affinché questi stessi genitori non siano preda della disperazione e dello sconforto. La pienezza della luce pasquale che proviene da ogni Eucaristia e che portiamo ogni giorno come testimonianza di vita col nostro lavoro, con le nostre relazioni, con i nostri problemi ci illumina nel difficile cammino della Speranza. Ogni cristiano è consapevole di andare incontro alla morte, “ma associato al mistero pasquale e assimilato alla morte di Cristo, andrà incontro alla risurrezione confortato dalla speranza” (Gaudium et spes, 22). Non è casuale il logo dei “Genitori in Cammino” di Ferrara: riafferma e sottolinea infatti una presenza, anche se tale non è nel sembiante fisico, che richiama la presenza/assenza del Signore nei tre giorni che precedono la risurrezione, nei quali Egli – così si esprime Paolino di Nola –“condizionato ancora dai limiti terreni, spalanca gli orizzonti divini. Ci insegna la tensione della speranza, l’elevazione dell’anima, insegna che pure a noi conviene allontanare dal cuore le inutili paure […] sulla nostra morte celebra il trionfo come un Dio vittorioso, riportando in cielo con sé il nostro corpo” (Carme XXXI). È scritto infatti “c’è un tempo per ogni cosa”. Poiché il tempo di piangere è trascorso, è tempo adesso di rallegrarsi nel Signore: queste sono le radici cristiane del gruppo “Genitori in Cammino”. Un grazie di cuore a ciascuno di voi perché con il dono delle lacrime a Cristo rendete santa la nostra Chiesa di Ferrara-Comacchio e più fecondo il Seminario diocesano, vostra seconda casa e luogo di serena agape con i seminaristi. Infine, desidero congratularmi con chi ha progettato e concretamente realizzato il volume, che oltre al carattere storico-documentario ben sottolinea il carisma del gruppo: itinerario di speranza, spiritualità “in cammino”. Mons. Danillo Bisarello |
Genitori in cammino - ultimo aggiornamento: martedì 21 luglio 2015 |