Genitori
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Esperienza di Mons. Mario Dalla Costa

(Rettore del Seminario Arcivescovile di Ferrara-Comacchio)

 

     Non è facile esprimere in poche righe l’esperienza che ho avuto la grazia di fare vivendo accanto ai “Genitori in Cammino”.

      È stato un tratto di strada percorso insieme, da fratelli. Avevo l’intendimento di poterli aiutare ed invece loro hanno di frequente aiutato me.

      Elencare i benefici ricevuti è quasi impossibile, ne ricordo però alcuni fra i più sintomatici.

 L’aiuto nel fidarmi di Dio.

      Il vederli camminare alla luce della fede, credendo fermamente che i loro figli sono con Dio e quindi nella felicità più grande, è stato per me un viatico, una forza, una spinta utilissima ad accettare la difficoltà della vita con fiducia e serenità.

 La fraternità all’interno del Gruppo.

      Quanto bene mi ha fatto il vederli uniti, dediti agli altri, vicini a quanti soffrivano fino a farsene carico.

      La delicatezza delle parole usate con quanti si avvicinavano al gruppo per la prima volta, la tenerezza del tratto, i lungi silenzi e un “accompagnamento” che non era tattica umana ma dono di Dio.

      Vedendoli, mi sono sempre sentito piccolo, bambino timido sui banchi di scuola, davanti a maestri di vita dai quali c’era tutto da imparare.

 La carità fraterna e l’aiuto al prossimo.

      A volte si pensa che per dare occorre che tutto vada per il meglio, ma non è sempre così.

      Ho visto persone piangere e donare pace, essere schiacciate dal dolore e sollevare gli altri, paralizzate e far camminare verso la serenità.

      Quanto mi ha insegnato tutto questo. Ho imparato che nell’amore per il prossimo non ci sono i momenti adatti e i non idonei, i momenti “Sì” e i momenti  “No”. È sempre il momento buono perché, dopo che Gesù risorgendo ha sconfitto la morte, per l’uomo non esistono più i momenti brutti, ma solo i momenti difficili.

      Incancellabile alla mia mente è stato poi il dono del Calice per la celebrazione della Santa Messa. Un calice fatto con i “ricordi” dei figli, cesellato nel dolore e nel pianto, può essere offerto a Dio per la celebrazione dei divini Misteri.

     Non c’è più nulla che possa separarci dall’amore di Cristo. Si può donare a Dio anche il proprio dolore, umiliazione, fallimento perché tutto concorra al bene dell’umanità.

      Quello che ancora mi stupisce è la serenità di tantissimi genitori.

      È per me una predica, una provocazione…. Qualche volta si è arrabbiati per un progetto fallito, si tinge di grigio la giornata per un cambiamento di agenda e incontri degli esempi così…. Dio è grande e chi confida in Lui trova pace.

      Un ultimo dono ricevuto desidero evidenziare: la ricerca e la scoperta del vero, dell’essenziale ed il rifiuto dell’effimero, della maschera o dell’apparire.

      Persone di verità, essenziali, vere, senza ammennicoli che camuffano e non fanno apparire immediata la sincerità.

      Le apparenze non contano più, quello che pensano gli altri non serve più. Si cerca la pace con se stessi e la ricerca di ciò che non tramonta mai.

 Grazie, “Genitori in Cammino”, amatissimi.

      Il dono delle vostre “Radici” evidenziate in questo splendido libro lo porterò sempre con me e lo metterò nell’angolo dove tengo le cose a me più care, quelle che mi insegnano come Vivere.  

                                        Mons. Mario Dalla Costa

                                                               


Genitori in cammino - ultimo aggiornamento:  martedì 21 luglio 2015