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P o e s i e
L’Amico Gesù
Tornando
indietro nel tempo,
alla mia infanzia lontana,
ricordo sempre di un bimbo
che giocava con me.
Era un bimbo di sogno,
ma più vero non c’è,
correva nel vento per stare con me
e alla sera ormai stanco… gli sedevo vicino
e abbandonavo il mio capo all’indietro per Lui.
Le Sue mani dolcissime
mi accarezzavan la fronte
e sentivo un calore dentro di me,
la gioia di un attimo seguiva per sempre,
gli chiedevo il suo nome:
“il mio nome è Gesù”.
Mi addormentavo leggero,
non avevo timore di stare con Lui,
il mio tempo passava,
ma non volevo svegliarmi
per non perdere Lui.
Mi
son svegliato ragazzo
e Lui era ancora con me,
non la mia stessa innocenza,
ma nuova passione covava per me.
L’ho seguito lontano, per strade deserte,
eravamo da soli, ma Lui era per me.
Dove andiamo o Signore: nessuno ci ama,
ci chiudon le porte, ci gridano dietro.
Andiamo al deserto a cercare mio Padre,
a pregare per Lui,
a trovare la forza che vien dall’amore,
che si fa sacrificio, senza chieder mai nulla
e allora torniamo, o Signore alla vita del giorno.
Predicava il Signore la venuta del
Regno,
il tempo ormai chiuso del significato del mondo.
Tutte le
genti riuniva nel suo Vangelo d’Amore,
ma una furia tremenda s’appressa
improvvisa:
è il male del mondo che diventa realtà,
che prende l’innocente senza pietà.
Viene trascinato il mio Signore
davanti al tribunale del mondo
e il giudizio ricadrà su di noi.
Ti hanno
condannato o Signore
e nessuno era con Te,
anch’io ti ho lasciato senza sapere perché.
Ti ho rivisto salire il tuo calvario
feroce,
con la croce pesante e la tristezza dell’anima,
per mancanza d’amore, di amicizie sincere,
questo il tuo vero dolore:
il vuoto di senso nella vita dell’uomo,
quando Tu ci aspetti con le mani aperte del cuore.
Sei salito alla croce, con una corona
di spine,
con un rosso sudario fatto di sangue,
intriso d’amore ancora per noi.
Ti sei donato per sempre al Tuo Padre Celeste.
Sei l’agnello immolato stabilito da
sempre,
hai
risposto o mio Cristo al Disegno Divino,
per libera scelta e libero dono,
morendo sulla croce hai rinnovato la vita,
che ora si
espande come fiumi di Grazia,
che irrigano il mondo, come linfa
vitale,
non si può aspettare e far finta di niente:
l’amore domanda, l’amore risponde.
Ti ho incontrato di nuovo sulla croce
sul monte,
mi hai preceduto o Signore come sempre facevi,
come nei giochi, così nell’amore,
come nella gioia, così nel dolore.
Tu mi insegni la vita, Tu mi insegni la
strada.
Va avanti o Signore, io ti seguo sempre.
Mi hai raccolto bambino e bambino rimango,
nella purezza d’amore che ho sempre per Te.
Ancora, durante la notte, nel buio
silente,
appoggio il mio capo all’indietro per Te,
per quella carezza che toglie il dolore,
che sana le piaghe, che purifica il cuore,
sei l’Amico di sempre o amato Gesù.
Lino Peverati
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